Avere paura di quello che non si conosce è una reazione naturale, e chi non ce l'ha non vive a lungo.— Jo Nesbø
Avere paura di quello che non si conosce è una reazione naturale, e chi non ce l'ha non vive a lungo.
Era il silenzio. Era il rumore che non c'era a essere sbagliato.
Nessuno torna in Congo se non è costretto a farlo.
La vita era un processo di distruzione, la disintegrazione di qualcosa che all'inizio è perfetto.
Se ogni neonato era un miracolo di perfezione, la vita non era altro che un processo distruttivo.
Il subconscio è controllato dall'istinto di sopravvivenza e perciò spesso è piú razionale del pensiero cosciente.
Io non conosco il gatto. So tutto sulla vita e i suoi misteri ma non sono mai riuscito a decifrare il gatto.
Ma dovrebbe pur essere possibile far capire ai giovani che la verità non è soltanto bella ma è piena di mistero e che non occorre darsi al misticismo per vivere delle meravigliose avventure.
Credo nel mistero delle parole, e che le parole possano diventare vita, destino; così come diventano bellezza.
Per quanto riguarda la deduzione degli effetti dalle cause si presenta spesso una difficoltà insormontabile: non si conoscono affatto le vere cause.
Esiste un grande eppur quotidiano mistero. Tutti gli uomini ne partecipano ma pochissimi si fermano a rifletterci. Quasi tutti si limitano a prenderlo come viene e non se ne meravigliano affatto. Questo mistero è il tempo.
La cosa più bella che possiamo sperimentare è il mistero; è la fonte di ogni vera arte e di ogni vera scienza.
Il possesso della conoscenza non uccide il senso di meraviglia e mistero. C'è sempre più mistero.
Il mistero più grande non è che noi siamo stati scagliati a caso tra la profusione della materia e le stelle ma che dentro questa prigione noi possiamo tracciare da noi stessi immagini abbastanza potenti da negare la nostra nullità.
Se l'uomo da sempre ha sentito il bisogno della religione, è perché si ritrova circondato, assediato, quasi oppresso, dal mistero della vita, che lo affascina e che insieme lo angoscia.
Mi hanno sempre affascinato i mondi che non conosco, le realtà che spesso abbiamo a portata di mano ma di cui sappiamo poco o niente.