Se ogni neonato era un miracolo di perfezione, la vita non era altro che un processo distruttivo.
— Jo Nesbø
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La nostra interpretazione
Jo Nesbø offre una profonda riflessione sul contrasto tra l'innocenza e la perfezione iniziale della vita umana e il processo di degrado che sembra caratterizzare le esperienze successive. Questa aforisma suggerisce un drammatico confronto tra lo stato primordiale dell'uomo, idealizzato come puramente positivo ed esente da difetti o imperfezioni, con la realtà quotidiana della vita adulta e matura che appare marcata dal deterioramento e dalla perdita. L'autore invita il lettore a considerare le implicazioni filosofiche di questo paradosso: se l'inizio è un'epoca dorata priva di macchie, ciò implica inevitabilmente una caduta o deperimento successivo. Queste parole stimolano la riflessione sul significato e il valore della crescita personale nel contesto del declino ineluttabile che sembra accompagnare l'esistenza umana.