Preferisco avere all'incirca ragione che precisamente torto.
Lo studio della storia del pensiero è un preliminare necessario per raggiungere la libertà di pensiero. Non so, infatti, cosa renda un uomo più conservatore: non sapere nulla del presente oppure nulla del passato.
La saggezza del mondo insegna che è cosa migliore per la reputazione fallire in modo convenzionale, anziché riuscire in modo anticonvenzionale.
I mercati sono mossi da spiriti animaleschi, e non dalla ragione.
La difficoltà non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie.
La nostra ragione ci rende qualche volta infelici come le nostre passioni; e si può dire che l'uomo, quando si trova in queste condizioni, è un malato avvelenato dal suo stesso medico.
La ragione è essa stessa fallibile e tale fallibilità deve trovar posto nella logica.
Non c'è niente di più brutto della ragione quando non è dalla nostra parte.
Dio è necessario alla ragione ma dalla ragione negato.
La ragione ha i suoi limiti, solo la stupidità è sconfinata.
La ragione è immortale, tutto il resto è mortale.
Nelle persone, così come nei luoghi, c'è spazio per la ragione e per la passione.
Bisogna che la ragione si appoggi alle conoscenze del cuore e dell'istinto... È il cuore che sente Dio, non la ragione. Ecco cos'è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.
Pensiero e ragione si possono conciliare, anzi, la ragione serve a pianificare alcuni enigmi della fede, anche se l'intelletto umano è limitato. Lo scopo della fede e della ragione è lo stesso, se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa.