La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.— Immanuel Kant
La ragione è condannata a porsi degli interrogativi ai quali sa di non poter rispondere.
Pensare ci rende sensibili alle sfumature dei sentimenti e alle possibilità dell'immaginazione.
Il giudizio di gusto consiste proprio nel chiamar bella una cosa soltanto per la sua proprietà di accordarsi col nostro modo di percepirla.
Non consideriamo mai obbligatorie le nostre azioni perché sono ordinate da Dio; al contrario, ci sembrano ordinate da Dio perché ci sono imposte da una nostra legge interiore.
Forse nessun essere umano ha mai potuto fare il proprio dovere, riconosciuto e da lui anche riverito, in modo interamente non egoistico; forse nessuno, anche con la più grande aspirazione, arriverà così lontano.
Non è mai troppo tardi per diventare saggi e ragionevoli.
Dio è necessario alla ragione ma dalla ragione negato.
I limiti della ragione sfuggono anche alla ragione. Come le sue possibilità.
La ragione masticò una maledizione che il cuore ancora non si sentiva di condividere.
La ragione non merita veramente di chiamarsi con questo nome, se non il giorno in cui comincia a dubitare di se stessa.
La poesia è la ragione messa in musica.
Ipazia rappresentava il simbolo dell'amore per la verità, per la ragione, per la scienza che aveva fatto grande la civiltà ellenica. Con il suo sacrificio cominciò quel lungo periodo oscuro in cui il fondamentalismo religioso tentò di soffocare la ragione.
Ciò che l'occhio è per il corpo, la ragione lo è per l'anima.
Io non oppongo il razionale allo spirituale, perché lo spirituale è il massimo del razionale.
La teologia non è ancella della ragione, né la ragione della filosofia.
La scialba ragione separa l'infinito da noi...