Nel cyberspazio non c'è posto per la proprietà privata, siamo nell'era del dotcomunismo.
Quando parliamo di attività di comunicazione attraverso i social media dovremmo avere in mente non uno strumento tecnologico, né un canale di distribuzione, ma attività tese a generare uno scambio di valore tra persone.
Internet non si sta più affiancando ai cosiddetti mainstream, ai telegiornali e alle televisioni, ma li sta lentamente sostituendo.
Girano voci sugli Internets...
Il sesso è come gli scacchi: sono divertenti online.
Oggi la gente di uno stesso condominio non si conosce e, se si incontra in ascensore, non si parla. Poi su Facebook pubblica tutte le sue foto e racconta di tutto a tutto il mondo.
Internet non è solo un veicolo, è una forma di cultura. La rete è innanzitutto un concetto filosofico.
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Tutto è così tecnologico e tutti siamo connessi.
E' possibile creare più siti internet pagando una sola volta i diritti del dominio e lo spazio sul server.
Il world wide web ha le potenzialità per svilupparsi in un'enciclopedia universale che copra tutti i campi della conoscenza e in una biblioteca completa di corsi per la formazione.