Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto.— Jorge Luis Borges
Gradiva le differenze: forse per questo viaggiò tanto.
La letteratura è l'arte che sa profetizzare quel tempo in cui sarà ammutolita.
Chi dice che l'arte non deve propagandare dottrine si riferisce di solito a dottrine contrarie alle sue.
La morte è un'usanza che tutti, prima o poi, dobbiamo rispettare.
Che altri si vantino delle pagine che hanno scritto. Io sono orgoglioso di quelle che ho letto.
Ormai stanno scomparendo i lettori, nel senso ingenuo della parola, giacché tutti sono critici potenziali.
Anche quando pare di poche spanne, un viaggio può restare senza ritorno.
Non vale la pena girare il mondo per contare i gatti nello Zanzibar.
La carta geografica, insomma, anche se statica, presuppone un'idea narrativa, è concepita in funzione d'un itinerario, è un'Odissea.
Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
Qualunque viaggio non vale nemmeno i soldi del biglietto se non ci si mette nelle condizioni di percepire le relazioni nascoste sotto la superficie delle cose.
A ogni passo che si fa in un paese straniero, ci si apre sotto gli occhi come una crepa, per la quale vediamo giù gli abissi della nostra ignoranza, e ci giunge d'in fondo una risata di compassione.
L'unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso.
La mappa non è il territorio.Il menù non è il pranzo.Lo spartito non è la musica.
Viaggiare dovrebbe sempre significare vivere una esperienza, e si può avere un'esperienza preziosa soltanto in luoghi, in ambienti con i quali ci troviamo in un rapporto spirituale.
Il viaggio era... com'è tipico anche ai nostri giorni di ogni viaggio fatto con intelligenza, una scuola di resistenza, di stupefazione, quasi un'ascesi, un mezzo per perdere i propri pregiudizi, mettendoli in contatto con quelli dello straniero.