Nello sport il gioco deve essere una costante. Quando questa componente viene a mancare è ora di smettere.— Josefa Idem
Nello sport il gioco deve essere una costante. Quando questa componente viene a mancare è ora di smettere.
Continuare fino al 2012? Non lo so, ma perché escluderlo. È come quando partorisci: maledici il dolore, ma poi il figlio in braccio ti dà la voglia di un altro bambino. Così è per la medaglia e le Olimpiadi.
E' il momento di voltare pagina, è stato bello sognare insieme.
Una lunga carriera sportiva costellata di grandi risultati è come scalare una montagna e raggiungere la vetta: da lassù si ha una vista impareggiabile.
Lo sport è sforzo fatto liberamente, per pura soddisfazione in sé, mentre il lavoro è uno sforzo a cui si è costretti in vista del suo rendimento.
E' la storia dei derby: non finiscono mai, si gioca fino all'ultimo secondo.
Lo sport mi ha insegnato tante cose. Il non pensare solo a me stesso, la gioia che si condivide con gli altri nei momenti di vittoria, la malinconia che si divide con gli altri nei momenti meno felici: ma soprattutto mi ha insegnato a vivere nella maniera più sana e pulita.
Lo sport non è solo una forma d'intrattenimento, ma anche uno strumento per comunicare valori che promuovono il bene della persona umana e contribuiscono alla costruzione di una società più pacifica e fraterna.
Lo sport è figlio della democrazia, e contribuisce per proprio conto all'istupidimento della famiglia.
Nel mio paese qualsiasi gioco vedesse toccare la palla con le mani era da ricchione.
Le Olimpiadi sono una metafora meravigliosa della cooperazione mondiale: è il tipo di competizione internazionale che è sana e in buona salute; un gioco tra i paesi che rappresenta il meglio di ognuno di noi.
Quando un uomo vuole ammazzare una tigre, lo chiama sport; quando è la tigre a volerlo ammazzare, la chiama ferocia.
Lo sport è imprevedibile e per certi versi è migliore del cinema.
Lealtà e comunicazione sono sempre ricompensate nello sport.