Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà.— Junio Valerio Borghese
Una guerra si può perdere, ma con dignità e lealtà.
La dignità umana ha la caratteristica di essere assente proprio là dove si presume che sia presente, e di comparire sempre dove non c'è.
Non è nello spazio che devo cercare la mia dignità, ma nell'ordine dei miei pensieri. Non avrei alcuna superiorità possedendo terre. Nello spazio, l'universo mi comprende e m'inghiotte come un punto; nel pensiero, io lo comprendo.
Bisogna pagare qualunque prezzo per il diritto di mantenere alta la nostra bandiera.
Nel piccolo italiano medio c'è una zona nobile, un soprassalto di dignità che non arriva all'eroismo ma che lo spinge ad agire, anche solo con una dimostrazione di affetto e di appoggio all'amico.
Dignità è la forma condizionale di quello che uno è. Se la dignità non esistesse, non ci sarebbe nemmeno la mancanza di dignità. Essa provoca i guardoni, e dove ci sono i guardoni, il traffico si paralizza.
Quando conferiamo al comune un senso più elevato, all'ordinario un aspetto misterioso, al noto la dignità dell'ignoto, al finito un'apparenza infinita allora io lo romanticizzo.
Forse l'unica vera dignità per un uomo è la sua capacità di disprezzare se stesso.
Ho sempre avuto l'ossessione della dignità e pensato che la cosa più importante fosse vivere con dignità, ora so che c'è una cosa ancora più difficile, ancora più importante che aver vissuto con dignità: è morire con dignità. E questa è, questa sarà, la vera prova del fuoco.
La dignità non consiste nel possedere onori, ma nella coscienza di meritarli.
Dov'è la dignità di una donna che si vende e si propone in cambio di una trasmissione? Bisogna fare una lunga gavetta prima di arrivare al successo, una gavetta fatta di lacrime e sangue.