Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada.— Khalil Gibran
Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada.
Lo spirito, in ogni essere, si manifesta attraverso gli occhi e l'espressione, e in tutti i movimenti e i gesti del corpo.
Il diavolo è morto il giorno stesso in cui sei nato.
Il maestro se egli davvero è saggio non vi invita ad entrare nella casa della sua sapienza, ma vi guida sulla soglia della vostra mente.
Tenerezza e gentilezza non sono sintomo di disperazione e debolezza, ma espressione di forza e di determinazione.
Gli inganni riescono a volte, ma vanno sempre incontro al suicidio.
Quelli che hanno servito la rivoluzione hanno arato il mare.
Eppure er mare... er mare, quann'è bello, Che vedi quel'azzurro der turchino, Che te sdraj longo li vicino, Te s'apre er core come 'no sportello.
Ha l'uomo quattro cose che non servono nel mare: ancora, timone e remi, e paura di naufragare.
Se è scritto che due pesci nel mare debbano incontrarsi, non servirà al mare essere cento volte più grande.
Il mare è l'acqua più pura e più impura: per i pesci essa è potabile e conserva loro la vita, per gli uomini essa è imbevibile e esiziale.
Chi va al mare torna impietrito.
Chi comanda il mare, guida la storia.
È uno specchio, questo mare. Qui, nel suo ventre, ho visto me stesso.
Il mare non è mai stato amico dell'uomo. Tutt'al più è stato complice della sua irrequietezza.
C'è una sorta di sollievo nel vuoto del mare. Né passato, né futuro.