Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi.— Karl Kraus
Uno che sa scrivere aforismi non dovrebbe disperdersi a fare dei saggi.
Una vasta cultura è una farmacia ben fornita: ma non c'è modo di avere la sicurezza che non ci venga porto del cianuro per curare un raffreddore.
Ci sono dei treni non puntuali che non sanno abituarsi ad attenersi ai loro ritardi.
Il narcisismo è indispensabile alla bellezza e allo spirito.
Come ci sono sempre facce nuove, sebbene il contenuto degli uomini non vari molto, cosi devono esserci sempre nuove proposizioni con un simile materiale di pensiero.
Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma.
Un segno di vecchiaia è l'inettitudine a creare aforismi. A settanta e oltre la natura ti ha già dato per morto, ti dà alle pale e agli angeli della reincarnazione. L'aforisma è un'illuminazione spermatica metafisica, tra i quaranta e i cinquanta è la sua età ideale.
Il maggior pericolo, per chi si dedica agli aforismi, è l'irrompere dei sentimenti nel mondo del pensiero.
Tutte le forme letterarie convivono col lavoro. Solo l'aforisma, il frammento, uno zibaldone, sono figli dell'ozio.
L'aforisma è una sorta di gemma, tanto più preziosa quanto più rara, e godibile solo in dosi minime.
L'aforisma è la chiusura-lampo del bagaglio delle esperienze.
La riflessione è l'anima dell'aforisma. Ma anche la scrittura di aforismi è matrice di riflessioni.
Affermano che l'aforisma è una saetta. Meglio paragonarlo a una lucciola: il piccolo chiarore intermittente, il percorso imprevedibile, l'estrema precarietà. Un libro di aforismi è uno sciame di lucciole.
Un aforisma non si può dettare su nessuna macchina da scrivere. Ci vorrebbe troppo tempo.
L'aforisma è il potere che limita e rinchiude. Forma che ha forma di orizzonte, che è il proprio orizzonte. Da qui si vede anche in che cosa sia attraente, sempre ritratta in se stessa, con qualcosa di cupo, di concentrato, di oscuramente violento che la fa rassomigliare al delitto di Sade.
L'aforisma è l'arte di condensare pensieri di saggezza (e non) in maniera tale da ingenerare la convinzione che solo una mente superiore sappia penetrarli.