L'amore non possiede né vorrebbe essere posseduto perché l'amore è sufficiente all'amore.
— Khalil Gibran
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La nostra interpretazione
L’amore descritto qui è una forza libera, che non conosce la logica del possesso né del controllo. Non nasce per colmare un vuoto, per dominare l’altro o per renderlo un’estensione di sé, ma esiste per se stesso, come un’esperienza che trova in sé la propria completezza. In questo modo, la persona amata non è un oggetto da trattenere, ma un essere da incontrare, rispettare e lasciare libero di essere ciò che è. Quando si desidera possedere, subentra la paura di perdere, la gelosia, il bisogno di sicurezza; quando invece l’amore è considerato sufficiente a se stesso, tutto questo diventa superfluo. La relazione non si regge sul controllo, ma sulla fiducia. Il sentimento diventa allora spazio aperto, in cui ognuno può crescere senza catene, senza obblighi imposti, senza condizioni soffocanti. L’intensità non si misura dalla dipendenza, ma dalla capacità di donare senza pretendere, di restare senza imprigionare, di scegliere l’altro ogni giorno pur sapendo che non appartiene a nessuno. In questa prospettiva, l’amore autentico non chiede garanzie, non pretende diritti di proprietà, non si riduce a scambio o contratto. È un movimento interiore che trova la propria ragion d’essere nel semplice amare, e proprio in questa gratuità raggiunge la sua forma più alta e libera.