La disperazione è una forma superiore di critica; per ora noi la chiameremo Felicità.
Tutto ciò che è finito, è difettoso. E il difetto costituisce una delusione per il cuore, che anela all'assoluto. La delusione si allarga, diviene il sentimento di un gran vuoto... Non c'è nulla per cui valga la pena di esistere. Non c'è nulla, che sia degno che noi ce ne occupiamo.
Tutto era diventato nuovamente completamente realistico, e cioè completamente senza speranza.
Quando ti preoccupi, ti aggrappi a qualsiasi cosa per la disperazione; e quando ti aggrappi, sei destinato a esaurirti o a esaurire coloro ai quali ti stai aggrappando.
Oggigiorno gli uomini conducono vite di rumorosa disperazione.
Anche le cose tristi passavano, anche i dolori, le disperazioni, come le gioie, impallidivano, perdevano la loro profondità e il loro valore, fin che veniva un momento in cui non ci si poteva più ricordare cos'era stato a far tanto male. Anche i dolori sfiorivano ed appassivano.
L'impotenza induce la disperazione, e la storia attesta che è la mancanza di speranza e non la perdita di vite quello che decide la sorte della guerra.
La bellezza è insopportabile, ci guida alla disperazione, offrendoci per un minuto uno squarcio dell'eternità che vorremmo allungare sopra la totalità del tempo.
Nella disperazione gli uomini diventano animali.
Ma ciò che chiamiamo disperazione è in realtà la dolorosa impazienza della speranza non alimentata.
Sono andato in camera mia e mi sono messo a letto e, strano a dirsi, ho dormito senza sogni. La disperazione ha le sue calme.