La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.— Leonardo Sciascia
La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
La Stampa, 6 agosto 1988 Voglio quel che non c'è mai stato e che evidentemente non c'è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
Tutti i nodi vengono al pettine: quando c'è il pettine.
Rispetta il prossimo tuo come te stesso, e anche qualcosa di più.
Tutto quello che vogliamo combattere fuori di noi è dentro di noi; e dentro di noi bisogna prima cercarlo e combatterlo.
Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.
In materia di sentimenti, l'illusione crea rapidamente la certezza.
Non c'è niente di male nell'avere paura va bene, a volte la paura ci tiene al sicuro, a volte ci limita.
Il mondo possibile della narrativa è l'unico universo in cui noi possiamo essere assolutamente sicuri di qualcosa, e che ci fornisce una idea molto forte di Verità.
Chi rinuncia alla libertà per raggiungere la sicurezza, non merita né la libertà né la sicurezza.
Per legge umana intendo la condotta di vita che è utile solamente alla sicurezza della vita e dello Stato. Per legge divina intendo quella che si propone come fine esclusivo il sommo Bene, cioè la conoscenza e l'Amore di Dio.
Tutte le evoluzioni che conosciamo vanno dal vago per arrivare al definito.
Il primo sintomo del fatto che stiamo uccidendo i nostri sogni è la mancanza di tempo. Il secondo sintomo della morte dei nostri sogni sono le nostre certezze. Il terzo sintomo della morte dei nostri sogni è la pace.
Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza.
Essere così disinvolti e sicuri di sé sarebbe stato il Nirvana. "Libertà" non è la parola esatta, ma è la prima che viene in mente.
L'uomo non deve seguire ciecamente un percorso perfettamente definito.