La sicurezza del potere si fonda sull'insicurezza dei cittadini.
Non si arriverà mai a niente di perfetto, di giusto e di affatto libero, in materia di organizzazione politica e sociale, ma che occorra vivere e lottare come se si fosse convinti di arrivarci.
La Stampa, 6 agosto 1988 Voglio quel che non c'è mai stato e che evidentemente non c'è; e che continuando si fa meta sempre più lontana. Il che mi fa ancora e sempre apparire come un pessimista: e pare non sia permesso esserlo neppure di fronte al pessimo. Allegria, allegria.
Un'idea morta produce più fanatismo di un'idea viva; anzi soltanto quella morta ne produce. Poiché gli stupidi, come i corvi, sentono solo le cose morte.
Il popolo cornuto era e cornuto resta: la differenza è che il fascismo appendeva una bandiera sola alle corna del popolo e la democrazia lascia che ognuno se l'appenda da sé, del colore che gli piace, alle proprie corna.
È meglio avere dubbi che false certezze.
Un bambino è fragilissimo ma è con il papà, con la mamma: è al sicuro! Con il Signore siamo sicuri.
Chiunque riceve la protezione della società le è debitore per il beneficio ricevuto.
Trovava consolazione nella stabilità delle verità matematiche, nella mancanza di arbitrarietà e nell'assenza di ambiguità. Nel sapere che le risposte potevano essere elusive, ma che si potevano trovare.
Diffidenza e cautela sono i genitori della sicurezza.
La sicurezza è la morte della saggezza e della creatività.
La certezza di un castigo, benchè moderato, farà sempre una maggiore impressione che non il timore di un altro più terribile, unito colla speranza dell'impunità.
La sicurezza dell'essere umano viene dal proprio interno.
La certezza: una foglia solitaria divenuta il rifugio di un bosco.
Nei paesi nei quali i cittadini non si sentono al sicuro in carcere, non si sentono sicuri neppure in libertà.