Perché viaggio?
La sola conoscenza assoluta raggiungibile dall'uomo è che la vita non ha senso.
Per essere felice, occorre una cosa sola: amare, e amare con sacrificio di sé, amare tutti e tutto, stendere in tutte le direzioni la tela di ragno dell'amore: chi ci capita dentro, quello va preso.
Capì che, non solo ella gli era vicina, ma che ora non sapeva più dove finiva lei e dove cominciava lui.
Provava una sensazione simile a quella di un uomo che, traversato tranquillamente un precipizio su di un ponte, si accorgesse improvvisamente che il ponte è crollato e che sotto c'era un abisso. L'abisso era la vita così come è; il ponte quella vita artificiale che aveva vissuta.
Ritenere grande un uomo che non tiene conto della misura del bene e del male, significa soltanto riconoscere la propria nullità e la propria incommensurabile bassezza. [...] non c'è alcuna grandezza là dove non vi sono la semplicità, il bene e la verità.
Viaggiare serve soltanto per voler più bene al luogo dove siamo nati.
Era un uomo che doveva aver viaggiato dappertutto, per lo meno con la mente.
C'è un momento in cui il viaggio iniziato non può più essere interrotto, corriamo verso una frontiera, passiamo attraverso una porta misteriosa e ci svegliamo dall'altra parte, in un'altra vita.
Io resto qui e certo ci resterò. È così dolce restare. Forse che la natura va all'estero?
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
Il viaggio: un partire da me, un infinito di distanze infinite e un arrivare a me.
Dalle stelle veniamo e alle stelle andiamo. La vita è solo un viaggio all'estero.
Il viaggio è una specie di porta attraverso la quale si esce dalla realtà come per penetrare in una realtà inesplorata che sembra un sogno.
Viaggiare vuol dire allungarsi la vita, riempiendo il passato di ricordi e il futuro di progetti.
Non si viaggia per viaggiare, ma per aver viaggiato.