Quando si legge, si ama sempre un poco versarsi fuori di sé, viaggiare.— Marcel Proust
Quando si legge, si ama sempre un poco versarsi fuori di sé, viaggiare.
L'amore non è una passione disinteressata.
Come quelli che si mettono in viaggio per vedere con i loro occhi una città desiderata e immaginano si possa godere, in una realtà, le delizie della fantasia.
Ho orrore dei tramonti, sono così romantici, così melodrammatici.
Lasciamo le belle donne agli uomini senza immaginazione.
È davvero raro che ci si lasci in buon accordo, perché se si fosse in buon accordo, non ci si lascerebbe.
È ben difficile, in geografia come in morale, capire il mondo senza uscire di casa propria.
Conviene essere sempre di ritorno da ogni dove. - Senza mai essere andato da nessuna parte? - È proprio lì il bello, amico mio.
Conversare con uomini d'altri secoli é quasi lo stesso che viaggiare.
Era un uomo che doveva aver viaggiato dappertutto, per lo meno con la mente.
Viaggiando ci s'accorge che le differenze si perdono: ogni città va somigliando a tutte le città, i luoghi si scambiano forma ordine distanze, un pulviscolo informe invade i continenti.
I viaggi sono legati al superamento delle frontiere, ma che per frontiere si devono intendere anche le frontiere della mente.
Di tutti i libri, quello che preferisco è il mio passaporto, l'unico in ottavo che apre le frontiere.
Non viaggio senza libri né in pace né in guerra. È il miglior viatico che abbia trovato in questo viaggio umano.
I viaggi che vale la pena di fare ti portano inevitabilmente, prima o poi, a dipendere dalla gentilezza degli sconosciuti, a metterti nelle mani di persone che non hai mai visto affidando loro la tua vita.
Gli antichi resoconti di viaggio diventeranno preziosi come le più grandi opere d'arte; perché sacra era la terra sconosciuta, e non può mai più esserlo.