Non è mai esistito ingegno senza un poco di pazzia.
Lo stolto può salire con fatica alla saggezza, il saggio non può ripiombare nella stoltezza.
Il miglior odore del corpo è non averne nessuno.
Non si soffre, in effetti, per la mancanza di questi beni, ma per il pensiero della loro mancanza. Chi ha il possesso di sé non ha perso niente: ma quanti hanno la fortuna di possedere se stessi?
Cavalcare, viaggiare e cambiare luogo ricreano l'animo.
La saggezza non si prende in prestito, e nemmeno si compra. La stupidità, invece, si compra quotidianamente.
Chi ha dunque ingegno badi di non tacere, chi abbondanza di roba si guardi dall'esser troppo duro di mano nell'esercizio della misericordia: chi ha un'arte da vivere, ne partecipi al prossimo l'uso e l'utilità.
Al mondo non ci sono che due modi per fare carriera: o grazie alla propria ingegnosità o grazie all'imbecillità altrui.
Le cose avvengono proprio nel momento in cui stai per convincerti che non ci sia più niente da fare. Se, invece, aguzzi l'ingegno senza darti per vinto, la soluzione arriva all'improvviso, da un luogo del tutto inaspettato, sotto una forma quasi ridicola.
Esistono in tutto due generi di scherzo: uno volgare, violento, vergognoso e osceno, e un altro elegante, urbano, ingegnoso e fine. Di questo secondo tipo sono intrisi non solo il nostro Plauto e la Commedia greca antica, ma anche i libri dei filosofi socratici.
Vi sono persone che lesinano il loro ingegno come altri fanno con il proprio denaro.
Una volta sono andato ad un festival e mi sono spacciato per giornalista per entrare gratis ed intervistare le persone che ammiravo di più.
Non c'è mai grande ingegno senza una vena di pazzia.
Gli argomenti sui quali si fonda la profezia storica di Marx non sono validi. Il suo ingegnoso tentativo di trarre conclusioni profetiche dall'osservazione delle tendenze economiche contemporanee è fallito.
Per cercare acque migliori spiego ora la navicella del mio ingegno, che lasci dietro di se un mare tanto crudele.