La vera felicità è godersi il presente, senza dipendere ansiosamente dal passato.
Lo stolto può salire con fatica alla saggezza, il saggio non può ripiombare nella stoltezza.
È grande chi sa essere povero nella ricchezza.
Ecco una gran cosa, avere la debolezza di un uomo e la tranquillità di un dio.
Se il corpo non assolve più le sue funzioni, non è meglio liberare l'anima dalle sue sofferenze? E forse bisogna agire un po' prima del dovuto perché, arrivato il momento, non ci si trovi nell'impossibilità di farlo; il pericolo di vivere male è maggiore del pericolo di morire presto.
Non si scoprirebbe mai niente se ci si considerasse soddisfatti di quello che si è scoperto.
Non guardare con dolore al passato. Esso non torna indietro. Migliora con saggezza il presente. É tuo. Vai avanti e incontra il nebuloso futuro, senza paura.
Il passato è storia, il futuro è un mistero e questo momento è un dono.
Cerca semplicemente di vivere meglio che puoi, adesso, quale che sia la tua vita. Vivere nel presente è il modo migliore per avvicinarsi alla sensazione di eternità.
Alcuni sostengono che la chiave della felicità consiste nel distacco, nell'evitare l'attaccamento o le avversioni che impediscono di vivere pienamente il momento presente e ciò che esso ha da offrire.
Resiste al duro presente chi sente di avere per sé l'avvenire.
Noi leggiamo il passato alla luce del presente, e le forme variano mentre le ombre cadono, o mentre il punto di visione si altera.
La tua vita sarà piena di cose elettrizzanti prima che tu muoia. Presta dunque attenzione al presente. Non scartarne dei pezzi, e assicurati di avere sempre qualcosa che non ti dia troppo fastidio perdere.
Il presente non esiste: quello che definiamo tale non è altro che il punto di unione del futuro col passato.
Sono sempre quello stupido romantico che ancora confonde il presente col passato.
Non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente.