Chi non ha calma deve aver paura.
La filosofia è come la religione: conforta sempre anche quando è disperata, perché nasce dal bisogno di superare un tormento, e anche quando non lo superi, il porselo davanti, questo tormento, è già un sollievo per il fatto che, almeno per un poco, non ce lo sentiamo più dentro.
La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti.
La cinematografia è il linguaggio di apparenze, e le apparenze non parlano. Il linguaggio delle apparenze è la musica. Bisogna levare il cinematografo dalla letteratura e metterlo nella musica, perché deve essere il linguaggio visivo della musica.
Di ciò che posso essere io per me, non solo non potete saper nulla voi, ma nulla neppure io stesso.
Possiamo vedere e conoscere soltanto ciò che di noi è morto. Conoscersi è morire.
Molti uomini inseguono il piacere con tale foga impetuosa che lo scavalcano frettolosamente.
Non vi pentirete mai di aver aspettato, potreste pentirvi cento volte di aver fatto troppo presto.
La fretta è del diavolo. La lentezza è di Dio.
La fretta e la superficialità sono le malattie psichiche del ventesimo secolo, e più di ogni altro posto si riflettono nella stampa.
Nessuno ammira la celerità più dei negligenti.
Nella vita di tutti i giorni c'è sempre un domani. Non c'è urgenza.
Affrettati lentamente.
Quando si scorge la fine nel principio si va più in fretta del tempo. L'illuminazione, delusione folgorante, dispensa una certezza che trasforma il disingannato in liberato.
Metà della nostra vita viene spesa cercando di trovare qualcosa da fare nel tempo che ci siamo affrettati per tutta la vita a cercare di risparmiare.
Ch'edè sta furia? Adacio Biacio: Roma mica se fabbicò tutt'in un botto.