Il mondo stima poco quello che paga poco.— Luigi Settembrini
Il mondo stima poco quello che paga poco.
Non è grande uomo chi sa molto, ma chi ha molto meditato.
La volontà è più forte dell'intelletto.
Non c'è cosa che più avvilisce l'uomo quanto la bugia, vizio brutto, vizio vile, vizio abbominevole, vizio degli schiavi, delle spie, degli infami.
Io non so se Roma pagana gettò più uomini alle belve che Roma cristiana al rogo.
Quando una donna dichiara di stimare un uomo è sottinteso che non lo ama.
E non è quel che noi siamo e quel che noi facciamo, che ne rendi onorati o disonorati, ma sì ben quel che altri stimano, e pensano di noi.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Ho un carattere forse incline al risentimento: persa una volta, la mia stima è persa per sempre.
Se fossi un inglese, dovrei stimare l'uomo che ha consigliato una guerra con la Cina ad essere il nemico più grande del mio paese. Voi sareste stati battuti alla fine, e forse sarebbe seguita una rivoluzione in India.
D'altra parte non desiderava che l'amante facesse torto al marito tranne sul punto dell'amore; il suo senso della famiglia esigeva che il capo della casa fosse stimato e rispettato.
La stima non è prezzo di ossequi: oltre che essa, non diversa in ciò dall'amicizia, è come un fiore, che pesto una volta gravemente, o appassito, mai più non ritorna.
Il desiderio di essere osservati, considerati, stimati, lodati, amati e ammirati dai propri compagni, è una delle più ataviche disposizioni scoperte nel cuore dell'uomo.
Gli uomini stimano soltanto ciò che gli costa caro.
La grande vittima della giustizia di parte, il cavaliere di Arcore, per sfuggire al "complotto" giustizialista ha ingaggiato novantotto grandi avvocati e trentadue consulenti affinché lo difendessero dai giudici "comunisti" di cui all'inizio di Mani pulite era il massimo estimatore.