Il peggior vino contadino è migliore del miglior vino industriale.
Strade ne ho corse tante, battuto borghi e vigneti, bevuto vini, assaporato cibi, concupito femmine e chiese, palazzi, luoghi. Mai avevo, così immediato, subìto il fascino di gente e "cose". Mai delirato sùbito per la bellezza esecrata l'idiozia.
Sono un combattente che non può e non deve dare segni di stanchezza e di resa. Gli avversari - ci sono sempre - amo guardarli dritti, negli occhi, così che credano io c'entri dentro e veda - illuminante - la loro meschineria, l'arretratezza, la cecità morale, le colpe.
Il vino è il canto della terra verso il cielo.
Ho visto anche Pelé, all'eleganza di Meazza non è arrivato. Una volta, all'Arena, gli vidi fare uno stop in rovesciata a due metri da terra: atterrò col pallone incollato, saltò l'avversario ipnotizzato e andò a infilare il portiere con quei suoi passaggi in porta millimetrici e beffardi.
Il vino mi spinge, il vino folle, che fa cantare anche l'uomo più saggio, e lo fa ridere mollemente e lo costringe a danzare, e gli tira fuori parole che sarebbe meglio tacere.
Beata quella vite, ond'è uscì fuore Così soave umore.
Or sotto questi faggi Datemi bere. Oh che soave odore Esce di questo vaso!
Il vino prepara i cuori e li rende più pronti alla passione.
Me lo ha detto il vino, E il vin non erra!
Sei come il vino: più invecchi più sai di tappo.
La felicità, come un vino pregiato, deve essere assaporata sorso a sorso.
Se si vuole la semplicità a tutti i costi, basta scolarsi una bottiglia di rosso.
Il mio vino passito è superiore a qualunque altro perché ne produciamo soltanto centocinquanta bottiglie, solo per noi. Se superi quel limite la qualità diventa discutibile. Un vino passito deve avere una sua densità, un suo profumo, un suo colore.
Quello che Freud è per la psicanalisi, io lo sono per il vino.