La morte inizia quando qualcuno accetta di essere morto.— Luis Sepúlveda
La morte inizia quando qualcuno accetta di essere morto.
- Vuoi prima mangiare o scopare? - Mangiami e scopami nell'ordine che preferisci.
Un vero ribelle conosce la paura ma sa vincerla.
Quando vivi intensamente, capisci presto che la cosa più facile, più normale, è il fallimento. Però solo dai fallimenti ricavi una lezione. La nostra generazione è segnata dai fallimenti. Eppure si potrebbe dire che procede di sconfitta in sconfitta fino alla vittoria finale.
La letteratura che vale è quella che riesce a dar voce a chi non ha voce.
Hanno fretta solo quelli che scappano.
È finita e non c'è più nulla da fare, e questa è già una consolazione, come dicono in Turchia quando tagliano la testa dell'uomo sbagliato.
Se ti abbatterai, se lascerai che sia la disperazione a vincere, allora sì sarai un mezzo uomo, buono solo a piangersi addosso.
Non è prendendo in giro la vita che si ottiene la felicità. È solo attraverso la rinuncia spontanea e la rassegnazione alla perdita che ci prepariamo alla morte e che otteniamo un minimo di felicità.
Trovo che per vivere c'è bisogno solo di rassegnazione; dinanzi alla morte invece non provo altro che gioia.
La rassegnazione è il coraggio del dolore cristiano.
La seconda età ci toglie l'entusiasmo della prima e non ci dà la rassegnazione della terza.
Se uno ha davvero perso la speranza, non sarebbe così disposto a dirlo.
La rassegnazione della vigilia ha sempre preparato quella dell'indomani.
Quella specie di coraggio ridicolo che si chiama rassegnazione.