Io non sono fatalista. E se anche lo fossi, che cosa potrei farci?— Emo Philips
Io non sono fatalista. E se anche lo fossi, che cosa potrei farci?
Dovevo lasciare la mia famiglia per andare all'università. Eh sì, i miei genitori organizzarono una gran festa d'addio per me. Secondo quel che dice la lettera.
La mia ragazza ride sempre quando facciamo sesso. Non ha importanza cosa stia leggendo.
Un tale bussò alla porta e mi disse: "Vorrei leggere il suo contatore del gas". Gli risposi: "E i classici? Che fine hanno fatto?".
Ho prestato ad un mio amico 8.000$ per una chirurgia plastica e ora non so che aspetto abbia.
Ero solito pensare che il cervello fosse l'organo più affascinante del mio corpo. Poi realizzai chi me lo stava dicendo.
Rifiutati di essere malato. Non dire mai alla gente che sei malato; non rassegnarti mai. La malattia è una di quelle cose che un uomo dovrebbe combattere al suo sorgere.
La rassegnazione sta al coraggio come il ferro sta all'acciaio.
Andiamo a conquistare la mia tredicesima sconfitta di fila!
La rassegnazione è il coraggio del dolore cristiano.
Ho imparato che non devi affrontare la vita con dei guantoni da baseball in entrambe le mani; devi essere capace di tirare indietro qualche cosa.
Dentro un ring o fuori, non c'è niente di male a cadere. È sbagliato rimanere a terra.
Noi tutti siamo rassegnati alla morte: è alla vita che non siamo rassegnati.
Penso che la nostra società sia contrassegnata da molte perdite, dalla difficoltà di capire, a tutte le età e al di là di ciò che abbiamo conquistato, che cosa vogliamo veramente nella vita.
Dopo una breve ma sincera lotta fra il tentativo di organizzare la sua vita secondo i propri criteri, e la rassegnata sottomissione alle circostanze, Rostov scelse quest'ultimo partito e si abbandonò completamente a quella forza.
È incredibile con quanta prontezza e buona grazia ci rassegniamo alle disgrazie altrui.