Nessuno è mai sconfitto fino a quando la sconfitta non viene accettata come realtà.— Napoleon Hill
Nessuno è mai sconfitto fino a quando la sconfitta non viene accettata come realtà.
La mente che funziona meglio è quella che viene utilizzata di più.
Ci sono tesori come le amicizie durature, i rapporti familiari armoniosi, la simpatia e la comprensione reciproca fra soci e colleghi di lavoro e l'equilibrio interiore che dona una serenità mentale misurabile solo con valori spirituali.
Non potrete mai perdere due delle risorse più importanti che avete: la forza della vostra mente e la libertà di utilizzarla.
Quando i tuoi piani falliscono, la sconfitta temporanea non è un fallimento permanente. Significa soltanto che i tuoi piani non erano validi. Crea altri progetti. Ricomincia tutto da capo.
Chi getta la spugna non vince mai, e un vincente non getta mai la spugna.
Un artista vero oggi non può che rassegnarsi alla più disperata rassegnazione e presentare il conto alla posterità.
Perché l'uomo comune è passivo. All'interno di un cerchio ristretto... si sente padrone del proprio destino, ma di fronte ai grandi avvenimenti è impotente quanto di fronte agli elementi. Quindi, anziché tentare di influenzare il futuro, si mette giù e lascia che le cose gli succedano.
Nella vita dell'uomo non si può dire la parolaccia «ormai»: si può e si deve sempre ricominciare, perché le persone hanno energie impensabili di bontà da stanare e far crescere, mettere a disposizione e canalizzare.
È incredibile con quanta prontezza e buona grazia ci rassegniamo alle disgrazie altrui.
Dall'abito della rassegnazione sempre nasce noncuranza, negligenza, indolenza, inattività, e quasi immobilità.
La rassegnazione alla solitudine, opposta al dolore lucreziano, avvicina a noi Virgilio più degli altri poeti latini dell'antichità classica.
La maggioranza degli uomini vive in quieta disperazione.
Andiamo a conquistare la mia tredicesima sconfitta di fila!
Quando tutto il resto fallisce, lascia perdere e vai in biblioteca.
Il destino è un'invenzione della gente fiacca e rassegnata.