Non esistono condizioni meteo sfavorevoli, esistono uomini che si arrendono.
Il vero avversario è dentro se stessi. In questo sta la chiave per capire il segreto della vita.
Corpo e psiche non vanno separati.
Se ce la metto tutta, non posso perdere. Forse non vincerò una medaglia d'oro, ma sicuramente vinco la mia battaglia personale. È tutto qui.
Quando una prestazione straordinaria si dimostra realizzabile, aumenta in tutti i soggetti la convinzione di poter ottenere quel determinato risultato. Viene tolta una barriera mentale e si apre la porta all'impegno.
Se tra esseri umani che condividono un progetto esiste un rapporto di amicizia, le cose funzioneranno meglio. Le persone si demotiveranno più difficilmente di fronte alle difficoltà e saranno meno sensibili allo stress.
Quello che ciascun uomo può compiere è il movimento della infinita rassegnazione; e, per conto mio, non esiterò ad accusare di viltà chiunque si immagini di esserne capace.
Bisogna dare per perduto quello che si vede bene è perduto.
In amore il solo fallimento consiste nel non tentare più.
Andiamo a conquistare la mia tredicesima sconfitta di fila!
Per non assuefarsi, non rassegnarsi, non arrendersi, ci vuole passione. Per vivere ci vuole passione.
Se ti abbatterai, se lascerai che sia la disperazione a vincere, allora sì sarai un mezzo uomo, buono solo a piangersi addosso.
Solo i principi valgono la pena di una lotta e d'una sconfitta; per tutto il resto si può essere arrendevoli.
Quello che è andato perduto è irrecuperabile.
Mi chiedevo se era quella la rassegnazione, quel vuoto aspettare, contando i giorni come i grani di un rosario, sapendo che non ci appartengono, ma sono giorni che pure dobbiamo vivere perché ci sembrano preferibili al nulla.
Nella vita dell'uomo non si può dire la parolaccia «ormai»: si può e si deve sempre ricominciare, perché le persone hanno energie impensabili di bontà da stanare e far crescere, mettere a disposizione e canalizzare.