L'ubbidienza è la fame di essere nelle mani di Dio.
Non dovete nessuna fedeltà al passato in quanto passato; dovete fedeltà soltanto a ciò che a voi ha portato di eterno, cioè di carità.
Cristo nulla ci dà di essere e nulla ci dà da fare che non attenga, ad un tempo, si alla carità sia all'unità.
Quando Dio vuole che noi lasciamo la strada maestra per prendere altre vie, è abbastanza grande per farcelo capire.
La solitudine mio Dio non consiste nel fatto che siamo soli, ma che tu sei presente. Infatti di fronte a te tutto muore o si trasforma in te.
L'amore di Dio, quando brucia, produce della cenere: è l'umiltà.
Chi si accinge a diventare un buon capo, deve prima essere stato sotto un capo.
L'unica trasgressione possibile nel nostro paese è l'obbedienza alle regole.
Noi non sentiamo la nostra dipendenza, ma, ammettendo la nostra libertà, arriviamo a un assurdo; ammettendo invece la nostra dipendenza dal mondo esterno, dal tempo e dalle cause giungiamo a formulare delle leggi.
Non c'è stile di vita così debole o stupido quale quello che è regolato dall'ordine, dal metodo e dalla disciplina.
La vera cifra del cittadino democratico non è il rispetto dell'autorità, che disprezza ma teme, o della legge, che appena può disattende, ma il servilismo.
Idealmente, i nostri muscoli dovrebbero obbedire alla nostra volontà. Ragionevolmente, la nostra volontà non dovrebbe essere dominata dalle azioni riflesse dei nostri muscoli.
Commettere malvagità a favore del padrone è perfino considerato un merito.
L'ordine non si trova che nella legge, nella legalità: e la sua osservanza deve essere prima nel governo, se si vuole che si estenda fra il popolo.
Il più forte non è mai tanto forte da poter essere sempre il padrone, a meno che trasformi la sua forza in diritto e l'obbedienza in dovere.
Tutto il potere viene dalla disciplina e si corrompe non appena si trascurano i suoi vincoli.