Una gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati.— Marcel Proust
Una gran parte di quello che i medici sanno è insegnato loro dai malati.
Molto spesso, per riuscire a scoprire che siamo innamorati, forse anche per diventarlo, bisogna che arrivi il giorno della separazione.
Disperare è il più grande dei nostri errori.
A volte il futuro abita in noi senza che lo sappiamo, e le nostre parole che credono di mentire disegnano una realtà prossima.
Forse l'immobilità delle cose intorno a noi è loro imposta dalla nostra certezza che sono esse e non altre, dall'immobilità del nostro pensiero nei loro confronti.
Il libro essenziale, il solo libro vero, un grande scrittore non deve, nel senso corrente, inventarlo, poiché esiste già in ciascuno di noi, ma tradurlo. Il dovere e il compito di uno scrittore sono quelli di un traduttore.
Se gettassimo in fondo al mare tutte le medicine che utilizziamo, sarebbe tanto meglio per noi e tanto peggio per i pesci.
Non accettare mai un drink da un urologo.
Il giovane medico comincia la sua professione prescrivendo venti medicine per ogni malanno, e quello vecchio finisce per prescriverne una sola per venti malanni.
La medicina consiste nell'introdurre droghe che non si conoscono in un corpo che si conosce ancor meno.
Tra cento cosiddetti medici solo di rado si trova un vero medico, e di conseguenza i malati sono sempre e in ogni caso una comunità condannata all'infermità e alla morte.
Non andate mai da un dottore le cui piante nel suo ufficio sono morte.
Quasi tutti i dottori hanno la loro malattia preferita.
Sembra che la natura sia in grado di darci solo malattie piuttosto brevi. La medicina ha inventato l'arte di prolungarle.
La maggior parte di noi nasce con l'aiuto del medico e muore allo stesso modo.
Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica.