Biblioteca: ospedale dell'anima.
La filosofia è soprattutto una lenta penetrazione al di là delle conoscenze consuete che abbiamo sulle cose, un paziente progresso interiore verso una meta situata a una distanza che sappiamo infinita.
Noi abbiamo una sola vita: se anche avessi fortuna, se anche raggiungessi la gloria, di certo sentirei di aver perduto la mia, se per un solo giorno smettessi di contemplare l'universo.
È raro che la vita annunci le sue catastrofi.
Non è difficile nutrire pensieri ammirevoli quando ci sono le stelle. Più difficile è conquistarli intatti nella meschinità di ogni giorno.
La sofferenza che si cagiona è l'ultima di cui ci si accorge.
Un libro serve a chi lo scrive, raramente a chi lo legge, perciò le biblioteche sono piene di libri inutili.
Davanti a una testa-biblioteca m'inchino, pensando di onorare non la testa ma la biblioteca.
La mia biblioteca era per me un ducato grande abbastanza.
Fondare biblioteche è un po' come costruire ancora granai pubblici: ammassare riserve contro l'inverno dello spirito che da molti indizi, mio malgrado, vedo venire.
Le nostre biblioteche sono in un certo senso istituti di pena dove noi abbiamo rinchiuso i nostri grandi spiriti.
La sua biblioteca era diventata per lui come un vestito che non gli andava più. In generale, le biblioteche possono diventare o troppo strette o troppo larghe per lo spirito.
Basta entrare in una biblioteca comunale e guardare le vetrine di un cartolaio per capire che il mondo non ha bisogno di un volume in più.
Una ricca biblioteca può servire a mascherare una cultura povera.