La nostra distruzione della natura giustifica quella dell'uomo.
Quei cattolici osservanti non si chiedevano se il lusso delle chiese non insultasse la miseria de poveri.
Qualsiasi felicità è un capolavoro: il minimo errore la falsa, la minima esitazione la incrina, la minima grossolanità la deturpa, la minima insulsaggine la degrada.
La musica non facilita i pensieri: facilita soltanto i sogni, e i sogni più indefiniti.
La riflessione profonda, se espressa, cade facilmente nel luogo comune.
Forse succede con le macchine come con le donne di cui ci si stanca quando diventano facili.
La nazione che distrugge il suo suolo distrugge se stessa.
È la fecondità, e non la fornicazione, a distruggere l'universo, è il dovere, e non il piacere.
Il modo più sicuro di distruggere consiste nell'edificare.
Avvelenatore seducente, il progresso maschera sotto clamorosi vantaggi particolari una silenziosa distruzione universale.