La sofferenza che si cagiona è l'ultima di cui ci si accorge.— Marguerite Yourcenar
La sofferenza che si cagiona è l'ultima di cui ci si accorge.
Non sapevo che il dolore ripiega in labirinti strani, dove non avevo ancora finito di addentrarmi.
Ogni felicità è un'innocenza.
La carne, il sangue, i visceri, tutto ciò che ha palpitato e vissuto gli ripugnavano... poiché alla bestia duole morire come all'uomo, e gli dispiaceva digerire agonie.
Le cose, nella vita, non sono mai troppo precise; ed è mentire dipingerle nude, poiché non le vediamo mai se non in una nube di desiderio.
Ogni uomo senza saperlo, cerca nella donna soprattutto il ricordo del tempo in cui lo abbracciava sua madre.
Quando si consegue la calma interiore propria di una visione generale, l'essenziale si scinde dal non essenziale.
Finché non diverranno coscienti della loro forza, non si ribelleranno e, finché non si ribelleranno, non diverranno coscienti della loro forza.
Il prezzo del successo è il lavoro duro, la dedizione al compito che abbiamo davanti, e la certezza che, sia che vinciamo sia che perdiamo, abbiamo dato il meglio di noi stessi.
È la coscienza dei nostri limiti che c'impedisce di superarli.
Di notte steso sul letto ascolto i battiti e so che non sono miei, ma i suoi, cuciti nel mio petto. Così sento di essere in due. Quello che vedo, assaggio, odoro, tocco, ascolto, glielo racconto.
Sono pochissime le volte che prendiamo consapevolmente una decisione riguardante avvenimenti che stanno al di là della nostra visuale.
La consapevolezza della morte ci incoraggia a vivere.
Quando dico che la consapevolezza non può essere raggiunta dalla mente, voglio dire che non puoi raggiungerla pensandoci su. Puoi continuare a pensarci all'infinito, ma ti muoverai in un circolo. La devi praticare, la devi "fare".
Qualunque destino, per lungo e complicato che sia, consta in realtà di un solo momento: quello in cui l'uomo sa per sempre chi è.
La solidarietà nasce dalla consapevolezza di un'identica fine.