In amore sono molto difficile, anzi impossibile. Sono una perfezionista.
Ma sono diligente. Mi ci metto di buona voglia e do prova di costante miglioramento. Sarò senz'altro in grandissima forma sul mio letto di morte. I buoni muoiono giovani, ma io sono stato risparmiato affinché mi possa preparare e perfezionare in modo da poter finire buono come il pane.
Ci sono anime che si disperdono tanto a pensare che cosa fare, da non avere più il tempo di fare niente; e in ciò che riguarda la perfezione, che consiste nell'unione della nostra anima con la divina bontà, la questione è di sapere poco e fare molto.
C'è stato un periodo in cui tutto pareva immobile nella sua perfezione, come se il tempo non fosse in movimento ma fissato sulla cartolina di un'estate felice.
La perfezione, fortunatamente, non è la sola alternativa alla mediocrità. Un'alternativa più ragionevole è l'eccellenza. Lottare per l'eccellenza è stimolante e più remunerativo; lottare per la perfezione - in praticamente tutto - è sia nevrotico che futile.
Se tutto è imperfetto in questo imperfetto mondo, l'amore invece è perfetto nella sua assoluta e squisita imperfezione.
Al di sopra di tutto vi sia la carità, che è il vincolo di perfezione.
Un uomo solo è qualcosa di imperfetto, deve trovarne un secondo per essere felice.
La vera perfezione per l'uomo consiste non in ciò che possiede, ma in ciò che egli è.
Quanto più una cosa è nobile e perfetta, tanto più tardi e più lentamente giunge alla maturità.
L'anima che vuole salire sul monte della perfezione deve rinunciare a tutte le cose.
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