La gente ha bisogno del controllo mentale. È felice di averlo.— Michael Crichton
La gente ha bisogno del controllo mentale. È felice di averlo.
La natura è fondamentalmente indifferente. È spietata, noncurante nei tuoi confronti. Non le interessa se vivi o se muori, se hai successo o fallisci, se provi piacere o dolore.
Nel mondo reale i giovani scoprono che molti aspetti della vita sono incerti, misteriosi e persino inconoscibili.
I passeri non si adattano a vivere tra quattro mura.
Non c'è nessuno che nasca prevenuto, nevrotico o depresso; per arrivare a tanto bisogna avere un aiuto.
Gli astrofisici in genere concentrano la propria attenzione sul remoto universo per sfuggire alla realtà immediata della loro vita.
Le lezioni ottundono la mente, distruggono il potenziale della creatività vera.
La maggior parte della sofferenza umana è inutile. Ce la infliggiamo da soli fino a quando, a nostra insaputa, si lascia che la mente prenda il controllo della nostra vita.
Abbiamo due menti, una che pensa, l'altra che sente. Queste due modalità della conoscenza, così fondamentalmente diverse, interagiscono per costruire la nostra vita mentale.
Quando dentro di te non esistono più parole, quando ogni schema verbale scompare definitivamente, quando l'intelletto non funziona più, quando la mente non è affatto presente per ricordare, allora accade: allora esperimenti.
Tutto ciò che esiste, esiste perché è nella nostra mente. E non c'è morte peggiore dell'essere dimenticati.
La mente è se stessa per questo nutrirsi di fatti, questo cibarsi della strana, dura carne della realtà.
Alla mente da lei prescelta l'intelligenza dona tutto, tranne la certezza di essere intelligente.
Le persone sono felici tanto quanto si mettono in mente di esserlo, il 98% della felicità sta nella mente.
La felicità dipende più dalla disposizione interna della mente che dalle circostanze esterne.
L'applauso è lo sprone delle menti forti, il fine e lo scopo di quelle deboli.