L'uomo risponde della propria ignoranza.— Milan Kundera
L'uomo risponde della propria ignoranza.
In spagnolo, "añoranza" viene dal verbo "añorar" ("provare nostalgia"), che viene dal catalano "enyorar", a sua volta derivato dal latino "ignorare". Alla luce di questa etimologia, la nostalgia appare come la sofferenza dell'ignoranza.
Il tempo umano non ruota in cerchio ma avanza veloce in linea retta. E' per questo che l'uomo non può essere felice, perché la felicità è desiderio di ripetizione.
Le donne non cercano gli uomini più belli. Le donne cercano gli uomini che hanno avuto belle donne.
Lo scrittore che si sforza di sorvegliare le traduzioni dei suoi romanzi corre dietro alle innumerevoli parole come un pastore dietro a un gregge di pecore brade; triste figura ai propri occhi, ridicola agli occhi degli altri.
Se non sappiamo verso quale futuro ci sta conducendo il presente, come possiamo dire se questo presente è buono o cattivo, se merita la nostra adesione, la nostra diffidenza o il nostro odio?
La logica è solo un modo per essere ignorante in modo abissale.
Di solito la nostra vita è universalmente abbreviata dalla nostra ignoranza.
L'ignoranza è un diritto, ma molti se ne fanno un dovere.
L'ignoranza perfetta è quella che ignora persino se stessa.
Un uomo che crede che tutto può essere spiegato dalla scienza è altrettanto ignorante come qualcuno che crede che tutto può essere spiegato dalla religione.
L'ignorante non si conosce mica dal lavoro che fa ma da come lo fa.
È sempre un errore contemplare il bene ed ignorare il male, perché rende le persone negligenti e le porta a compiere disastri. Esiste un pericoloso ottimismo dell'ignoranza e dell'indifferenza.
Ogni attacco formale all'ignoranza è destinato a fallire perché le masse sono sempre pronte a difendere il loro bene più prezioso. La loro ignoranza.
Non c'è niente di più terribile di un'ignoranza in azione.
Nell'anima di chi è ignorante vi è sempre posto per una grande idea.