La preoccupazione per la propria immagine è la fatale immaturità dell'uomo. É così difficile essere indifferenti alla propria immagine. Una tale indifferenza è al di sopra delle forze umane. L'uomo ci arriva solo dopo la morte.
La bellezza è l'abolizione della cronologia e la rivolta contro il tempo.
Oggi si può scrivere musica col computer, ma nella testa dei musicisti il computer è sempre esistito: essi potevano addirittura scrivere una sonata senza una sola idea originale, limitandosi a sviluppare "ciberneticamente" le regole della composizione.
Non si può misurare l'affetto che lega due esseri umani dalla quantità di parole che si scambiano.
I veri geni del comico non sono coloro che ci fanno ridere di più, ma coloro che svelano una zona sconosciuta del comico.
Essere coraggiosi nella solitudine, senza testimoni, senza il premio di un consenso, soli davanti a sé stessi, richiede un grande coraggio e una grande forza.
Oltre a impedire il giudizio morale l'indifferenza soffoca l'istinto di autodifesa cioè l'istinto che induce a battersi.
De podè nanca vess indifferent sulla scerna del boja che ne scanna.
Lo strumento principe in natura per l'autoconservazione: decisi di sbattermene i coglioni.
Preferisco gli errori dell'entusiasmo all'indifferenza del discernimento.
Odio gli indifferenti anche per ciò che mi dà noia il loro piagnisteo di eterni innocenti.
Gli anni non contano.
Tantissime cose le perdiamo per noncuranza, per disattenzione. Poi le cerchiamo ovunque quando non ci sono più: chiavi, monete, accendini, momenti, occasioni, persone.
Gli agenti dell'FBI, quelli bravi, non si fanno notare.
Ci sarebbe un solo modo di liberarci di quella così diffusa follia: riconoscerla apertamente come tale, e a quel fine convincersi che, nella loro maggioranza, le opinioni della gente sono, solitamente, del tutto false, distorte, errate e assurde, e dunque, in sé, non meritano alcuna attenzione.
Le civiltà muoiono per l'indifferenza verso i valori peculiari che le fondano.
Maturare è scoprire l'altra faccia delle cose.
L'uomo è maturo quando arriva a capire che c'è il mistero, cioè che tutto non si riduce a quello che lui vede e capisce.
Solo un'epoca di discepoli può dare un'epoca di geni, poiché solo chi è prima capace di ascoltare e di comprendere si alimenta una maturità personale che lo rende poi capace di giudicare e di affrontare, fino ‐ eventualmente ‐ ad abbandonare ciò che lo ha alimentato.
Ciò che distingue l'uomo immaturo è che vuole morire nobilmente per una causa, mentre ciò che distingue l'uomo maturo è che vuole umilmente vivere per essa.
Ogni uomo che valga qualcosa passa la maturità a liberarsi dalle pazzie o a espiare gli errori della gioventù.
Ho un grande rispetto dell'avversario al punto da tremare come una foglia prima dell'inizio di ogni competizione. Quando mancano dieci minuti all'incontro, mi sembra di ritornare all'esame di maturità. Provo la stessa angoscia.
La gioventù non sa quel che può, la maturità non può quel che sa.
Non è mai una sola persona, bensì una pluralità sia pure ristretta di persone variamente amate a farci crescere e maturare; e lo stesso vale per i luoghi e per le parole poetiche.
In concreto l'uomo è maturo quando non è più il centro di se stesso, ma comprende e vive che ha in sé qualcosa da dare e da ricevere.
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