Può la disciplina nella guerra più che il furore.
Ma la poca prudenza degli uomini comincia una cosa che, per sapera allora di buono, non si accorge del veleno che vi è sotto.
Questi simili modi debbe osservare uno principe savio, e mai ne' tempi pacifici stare ozioso, ma con industria farne capitale, per potersene valere nelle avversità, acciò che, quando si muta la fortuna, lo truovi parato a resisterle.
È comun defetto delli uomini, nella bonaccia, non fare conto della tempesta.
Nessuna cosa essere più vana e più incostante che la moltitudine, così Tito Livio nostro, come tutti gli altri istorici, affermano.
Oh dolce notte, oh sante ore notturne e quete, Ch'i disïosi amanti accompagnate; in voi s'adunan tante letizie, onde voi siete sole cagion di far l'alme beate.
C'è un ordine che produce bellezza e vita, e un disordine da cui provengono deformità e morte.
Diffido di tutti i sistematici e li evito. la volontà di sistema è una mancanza d'onestà.
La civiltà inizia con l'ordine, cresce con la libertà, e muore nel caos.
L'arte del progresso consiste nel preservare l'ordine di fronte al cambiamento e nel preservare il cambiamento di fronte all'ordine.
L'arte è una questione di virgole.
Il caos è un nome per ogni ordine che causa confusione nelle nostre menti.
È sorprendente vedere come, sia la felicità che il rendimento d'una persona possano aumentare quando si educhi la mente all'ordine, la si abitui a pensare adeguatamente a una cosa al momento giusto, anziché inadeguatamente in qualsiasi momento.
Per mente tranquilla non intendo altro che una mente ben ordinata.
Oggi gli uomini cercano Dio non per l'ordine che trovano nell'Universo ma per il disordine che trovano in se stessi.
Io non attribuisco alla natura né bellezza né bruttezza, né ordine né confusione, giacché le cose non si possono dire belle o brutte, ordinate o confuse, se non relativamente alla nostra immaginazione.