Il credente sa come si dubita, il miscredente non sa come si crede.
La sua nuova stupidità è ciò che permette a ogni epoca di irridere le stupidità precedenti.
Chi disprezza cose che sappiamo degne di rispetto ci pare soltanto fastidioso e grottesco, ma non riusciamo a perdonare chi disprezza cose che stimiamo senza essere sicuri che meritino la nostra stima. L'incertezza è permalosa.
La morte di Dio, è una falsa notizia messa in giro dal diavolo che mentiva sapendo di mentire.
Grande scrittore è quello che intinge in inchiostro infernale la penna che strappa dall'ala di un arcangelo.
Rassegnarsi all'errore è il principio della saggezza.
È un'estensione dello spirito, un potere inverso oltre che infinito. Negare la fede è confutare se stessi e lo spirito che genera tutte le nostre forze creative.
Chi ha conservato la fede in Dio non ha perduto niente, quand'anche avesse perduto il resto del mondo.
La fede ha un aspetto fondamentale che interessa non solo la mente e il cuore, ma tutta la nostra vita.
Non è che abbiamo perso la fede: l'abbiamo semplicemente trasferita da Dio alla professione medica.
Gesù si presenta come l'origine e il modello della fede.
La fede è un contatto col mistero di Dio. Maria costantemente, quotidianamente è in contatto con l'ineffabile mistero di Dio che si è fatto uomo, mistero che supera tutto ciò che è stato rivelato nell'Antica Alleanza.
La fede nell'opinione pubblica diventa in quelle contrade una specie di religione, e la maggioranza è il suo profeta.
La fede in Dio è un istinto, un istinto naturale per l'uomo, come la sua posizione eretta. Non avere questa fede è contro natura, come è contro natura per l'uomo la posizione curva.
O si pensa o si crede.
"Fede" significa non voler sapere quel che è vero.
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