Il futuro influenza il presente tanto quanto il passato.
La nostra vanità è più duramente offesa proprio quando è stato il nostro orgoglio ad essere ferito.
Noi non attribuiamo particolare valore al possesso di una virtù, finché non ne notiamo la totale mancanza nel nostro avversario.
Fulmine e tuono vogliono tempo, il lume delle costellazioni vuole tempo, le azioni vogliono tempo, anche dopo essere state compiute, perché siano vedute e ascoltate.
Nel mondo non c'è religione abbastanza, neanche solo per abbattere le religioni.
Ovunque estende la sua influenza, la Germania rovina la cultura.
Quelli che vivono per il futuro sembrano sempre egoisti a quelli che vivono per il presente.
È compito del futuro essere pericoloso; ed è tra i meriti della scienza l'equipaggiare il futuro per i suoi compiti.
Il futuro è comodo, piccolo. Non grande e burino.
Non si può essere reazionari perché non c'è dove tornare; non si può essere progressisti, perché non c'è dove andare.
Ciò che differenzia l'uomo civile dal selvaggio è che l'uomo civile si sforza di prevedere e d'influenzare il suo futuro.
Il dottore del futuro non darà medicine, ma invece motiverà i suoi pazienti ad avere cura del proprio corpo, alla dieta, ed alla causa e prevenzione della malattia.
Il presente è molto più vivo nel futuro, quando è già passato.
La regola è: marmellata ieri e marmellata domani, ma non mai marmellata oggi.
Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti all'ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia.
Il verbo amare è uno dei più difficili da coniugare: il suo passato non è semplice, il suo presente non è indicativo e il suo futuro non è che un condizionale.