Non dovrebbe esistere un unico bisogno assoluto che renda possibile la diretta esclusione degli altri: l'amore, la vita in comune con le persone amate?
— Novalis
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La nostra interpretazione
Il pensiero espresso insiste sul rifiuto di ogni forma di assolutismo del bisogno umano, anche quando riguarda qualcosa di apparentemente nobile come l’amore o la vita condivisa con le persone amate. L’idea centrale è che nessun desiderio, per quanto intenso o sublime, dovrebbe diventare così esclusivo da giustificare la cancellazione di tutti gli altri aspetti della vita, delle relazioni e dei valori. L’amore viene evocato non come possesso totalizzante o come esigenza tirannica, ma come dimensione da integrare in un orizzonte più ampio di significati, impegni e responsabilità. Emergere è una critica alla tendenza a trasformare l’amore in un assoluto che chiude il soggetto in un circolo ristretto, quasi autosufficiente, nel quale tutto ciò che non appartiene a quel nucleo viene svalutato o espulso. Il legame affettivo, la vita in comune con chi si ama, sono indicati come esperienze alte e desiderabili, ma non come l’unico centro possibile dell’esistenza. Si invita così a un equilibrio: l’intensità dell’amore non deve trasformarsi in cecità verso il resto del mondo, verso le altre relazioni, verso gli altri bisogni, propri e altrui. In questa prospettiva, l’autenticità del sentimento si misura anche dalla capacità di coesistere con altre forme di dedizione, conoscenza, cura, invece di pretendere un dominio esclusivo sulla vita interiore e sulle scelte della persona.