Quando guardo al futuro è talmente splendente che mi brucia gli occhi.
Correre è la più grande metafora della vita, perché ne tiri fuori quello che ci hai messo dentro.
Non è fino a quando arrivi ad una comprensione spirituale di chi tu sia - non necessariamente un sentimento religioso, ma in profondità, lo spirito interiore - che puoi iniziare ad assumere il controllo.
Non credo nel fallimento. Non è un fallimento se il compierlo ti ha divertito.
Segui il tuo istinto. È lì che la vera saggezza manifesta se stessa.
È la fiducia nel nostro corpo, mente e spirito, che ci consente di guardare verso nuove avventure, nuove direzioni in cui crescere, e nuove lezioni da imparare - che è tutto ciò di cui è fatta la vita.
Lo stupido parla del passato, il saggio del presente, il folle del futuro.
La memoria rinnova l'angoscia della paura, il prevedere il futuro ce l'anticipa; nessuno è infelice solo per il presente.
Quando si arriva al futuro, il nostro compito non è di prevederlo, ma piuttosto di consentire che accada.
Il futuro è qualcosa che ciascuno raggiunge alla velocità di sessanta minuti all'ora, qualunque cosa faccia, chiunque sia.
Sorge all'orizzonte il contrario del mondo che veneriamo, e del mondo che viviamo e che siamo. Non resta, che o eliminare le nostre venerazioni o eliminare noi stessi. Quest'ultima cosa è il nichilismo.
Il sogno ci presenta ciò che già abbiamo vissuto, non quello che dovremo ancora vivere.
C'è chi salta direttamente dal passato al futuro, sul presente cade solo la sua ombra.
Una volta gli uomini avevano paura del futuro. Oggi il futuro deve avere paura degli uomini.
Le cose andranno meglio nonostante i nostri sforzi per migliorarle.
Non solo la potenza atomica verrà sprigionata, ma un giorno imbriglieremo la salita e la discesa delle maree e imprigioneremo i raggi del sole.