La felicità... è fatta di una cosa grande: apprezzare la vita sapendo che dopo viene la morte.— Oriana Fallaci
La felicità... è fatta di una cosa grande: apprezzare la vita sapendo che dopo viene la morte.
La democrazia non si può regalare come una stecca di cioccolata. La democrazia bisogna conquistarsela. Per conquistarsela bisogna volerla. Per volerla bisogna sapere cos'è.
Io sono qui per provare qualcosa in cui credo: che la guerra è inutile e sciocca, la più bestiale prova di idiozia della razza terrestre.
Niente ferisce, avvelena, ammala, quanto la delusione. Perché la delusione è un dolore che deriva sempre da una speranza svanita, una sconfitta che nasce sempre da una fiducia tradita cioè dal voltafaccia di qualcuno o qualcosa in cui credevamo.
La vendetta è volgare come il rancore.
A Hollywood non c'è posto per la gente pigra o sfortunata. Soprattutto sfortunata.
Il vero luogo natio è quello dove per la prima volta si è posato uno sguardo consapevole su sé stessi: la mia prima patria sono stati i libri.
Io credo in me, dopodiché c'è spazio per il dubbio.
La gente famosa pensa di poter restare per sempre sulla cresta dell'onda, senza realizzare che è contro la regole della vita. Non si può restare in cima a lungo, è un fatto naturale.
La consapevolezza del nulla dà vita ad un cuore compassionevole.
Almeno all'inizio, scoprirmi superiore a lui in qualcosa, me lo fece apparire fragilissimo, e soprattutto, per la prima volta, mi diede il senso della mia fragilità: non c'era piú nessuno a ripararmi, anzi, adesso ero io a dovermi prendere cura di qualcuno.
La Prima Illuminazione avviene quando ci rendiamo conto delle coincidenze che si presentano nella nostra vita.
Il grande vantaggio di essere su una rotaia è che quando si è su una rotaia, si sa esattamente dove ci si trova.
Qualsiasi idiota può provare a difendere i suoi errori - e molti idioti lo fanno - ma l'ammettere i propri errori dona un senso di nobiltà. Col combattere, non ne hai mai a sufficienza, ma coll'arrenderti, ottieni più di quanto ti aspettavi.
La lode degli altri deve seguirci spontaneamente; noi dobbiamo occuparci della cura di noi stessi.
Sono indispensabili due elementi: la consapevolezza di essere miseri e oppressi, e la convinzione che miseria e oppressione non fanno parte dell'ordine naturale del mondo.