Il progresso è la realizzazione dell'utopia.
Una madre che non si separi dalla figlia ogni fine stagione non la ama veramente.
Mi piace parlare di fronte a un muro di mattoni: è l'unico interlocutore al mondo che non mi contraddice mai.
Preferisco le donne con un passato: la loro conversazione è decisamente più divertente.
Nulla si raffina, tranne l'intelletto.
La definizione della donna? Una sfinge senza segreti.
Il progresso sarebbe meraviglioso, se solo volesse fermarsi.
L'essenza del progresso è la decadenza. Progredire è morire perché vivere è morire.
Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere il treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta.
L'obiettivo sottinteso del "progresso" è, non esattamente, forse, il cervello sotto spirito, ma comunque un orribile abisso subumano di mollezza e inettitudine.
Anche il progresso, divenuto vecchio e saggio, votò contro.
La TV ha fatto sembrare inutile andare a teatro, la fotografia ha praticamente ucciso la pittura, ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Dal progresso delle scienze dipende in modo diretto il progresso complessivo del genere umano. Chi frena il primo frena anche il secondo.
E che? L'umanità istupidisce per favorire il progresso meccanico e noi non dovremmo almeno trarne vantaggio? Dovremmo dialogare con la stupidità, quando è possibile sfuggirle con un'automobile?
Dolorosissimo ritratto del progresso: un leone, abituato alla cattività e restituito alla savana, si mette ad andare su e giù come davanti alle sbarre.
Il malcontento è il primo passo verso il progresso.