Il progresso è la realizzazione dell'utopia.— Oscar Wilde
Il progresso è la realizzazione dell'utopia.
Viene la voglia di definire l'uomo come un essere ragionevole che si indispettisce tutte le volte che gli è imposto di agire a seconda dei dettami della ragione.
Ogni incertezza è segno di decadenza mentale nei giovani, di debolezza fisica nei vecchi.
Il non fare nulla è la cosa più difficile del mondo.
Tutti gli uomini sono dei mostri. Non c'è altro da fare che cibarli bene. Un buon cuoco fa miracoli.
Non sono favorevole al lunghi fidanzamenti: danno l'opportunità di scoprire il carattere l'uno dell'altro prima del matrimonio, il che non è mai auspicabile.
Ecco il mio motto: progresso costante. Se Dio avesse voluto che l'uomo indietreggiasse, gli avrebbe messo un occhio dietro la testa. Noi guardiamo sempre dalla parte dell'aurora, del bocciolo, della nascita.
L'essenza del progresso è la decadenza. Progredire è morire perché vivere è morire.
Tutto ciò che ha valore nella società umana dipende dalle opportunità di progredire che vengono accordate ad ogni individuo.
Dolorosissimo ritratto del progresso: un leone, abituato alla cattività e restituito alla savana, si mette ad andare su e giù come davanti alle sbarre.
La nostra miserabile specie è fatta in modo tale che quelli che camminano sulle vie battute gettano sempre pietre contro quelli che insegnano vie nuove.
Ogni progresso della civiltà è stato denunciato come innaturale quando era ancora recente.
La TV ha fatto sembrare inutile andare a teatro, la fotografia ha praticamente ucciso la pittura, ma i graffiti sono rimasti gloriosamente incontaminati dal progresso.
Anche il progresso, divenuto vecchio e saggio, votò contro.
Il progresso umano ha liberato il pensiero, ma allo stesso tempo ha incrementato l'angoscia di questo pensiero che si ritrova solo con se stesso, solo e libero. Da qui il malessere, mal di vivere che un tempo solo le menti eccezionali conoscevano, e che oggi coinvolge intere folle.