Col Vaticano II ci aspettavamo la primavera e invece è venuto l'inverno.
L'avarizia delle persone, delle famiglie e delle nazioni può contagiare i meno abbienti come i più ricchi, e suscitare negli uni e negli altri un materialismo che soffoca lo spirito.
Col dono dello Spirito Santo, l'uomo può arrivare nella fede a contemplare e a gustare il mistero del piano divino.
La sofferenza dei poveri è nostra! E vogliamo sperare che questa nostra simpatia sia di per sé stessa capace di suscitare quel nuovo amore che moltiplicherà, mediante un'economia provvida e nuova al suo servizio, i pani necessari per sfamare il mondo.
La fede cattolica, non solo non teme questo poderoso confronto della sua umile dottrina con le meravigliose ricchezze del pensiero scientifico moderno, ma lo desidera.
Non saremmo cristiani fedeli, se non fossimo cristiani in continua fase di rinnovamento!
Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna, E il colle di sopra bianco di neve ride.
Verrà poi 'l verno, che di bianca neve suol i poggi vestir, coprir la rosa, e le piagge tornar aride e meste.
Tutti i grandi uomini sono dei sognatori. Vedono cose nella leggera foschia primaverile, o nel fuoco rosso della sera d'un lungo inverno.
Se non avessimo l'inverno, la primavera non sarebbe così piacevole: se qualche volta non provassimo le avversità, la prosperità non sarebbe così gradita.
L'inverno non è una stagione, è un'occupazione.
Ogni miglio diventa due in inverno.
Per la verità odio l'inverno perché l'inverno odia la carne. Ovunque la scopra, la punisce, la sferza come un predicatore puritano.
Dove sono le nevi d'un tempo che l'aprile ha disciolto?
L'uomo è come un albero e in ogni suo inverno levita la primavera che reca nuove foglie e nuovo vigore.
L'inverno è una primavera che si ignora.