Io subisco questo corpo che governo.— Paul Ricoeur
Io subisco questo corpo che governo.
Non abbiamo finito di estirpare in gran parte del mondo l'eredità del totalitarismo. Noi abbiamo compiuto l'opera di ricostruzione post-bellica, ma non abbiamo affrontato la ricostruzione morale dopo l'esperienza inaudita della violenza e della tortura che è ancora praticata nel mondo.
I dimostranti possono anche far sentire la loro voce, ma alla fine sono i governi a cambiare le sorti del mondo.
Il governo federale ha tre compiti. Stampare denaro, consegnare la posta, e dichiarare guerra.
Ma perché dobbiamo andare a Palazzo Chigi senza elezioni? Ma chi ce lo fa fare? E ci sono anch'io tra questi, nessuno di noi ha chiesto di andare al governo.
Il governo non deve essere guidato dall'eccitazione temporanea, ma dalla sobrietà del pensiero.
Governo significa diritto di fare la legge e d'imporla a tutti colla forza: senza gendarmi non v'è governo.
Chi vuol governare, deve imparare a dire "no".
Il Primo Ministro spagnolo mi ha telefonato e mi ha detto: "Ho il sostegno di soltanto il 4 per cento della popolazione". Gli ho detto, "Accidenti, è ancora meno di quelli che pensano che Elvis Presley sia ancora vivo".
La tendenza naturale di ogni governo è di peggiorare costantemente, cioè di crescere in modo più soddisfacente per coloro che lo costituiscono e meno soddisfacente per coloro che lo sostengono.
Nulla si può sperare dall'alto, tutto dal basso.
Domani vedrò sette aquile, una grande cometa apparirà, e dai turbini si udiranno voci che prediranno cose mostruose e terribili... Questo universo non ha mai avuto senso: sospetto che sia stato costruito su appalto governativo.