La frase riflette sulla natura insidiosa e dolorosa dell'attesa nel contesto amoroso. Suggerisce che le pause fra incontri, quando l'amoroso desiderio rimane in sospeso senza soddisfazione immediata o certezza del futuro imminente con la persona ammirata da distanza sicuramente infliggono un danno emotivo significativo all'individuo. Questo afferma che non è tanto l'immediato incontro fisico ad essere il nocciolo della sofferenza sentimentale, ma piuttosto le interminabili ore di attesa e incertezza fra due incontri amatoriali.