I viaggiatori sono quelli che lasciano le loro convinzioni a casa, i turisti no.— Pico Iyer
I viaggiatori sono quelli che lasciano le loro convinzioni a casa, i turisti no.
Oltre le strade sfavillanti c'era il buio, e oltre il buio il West. Dovevo andare.
La mia casa continuerà a viaggiare su due gambe e i miei sogni non avranno frontiere.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Come molti viaggiatori ho visto più di quanto ricordi e ricordo più di quanto ho visto.
La carta geografica, insomma, anche se statica, presuppone un'idea narrativa, è concepita in funzione d'un itinerario, è un'Odissea.
Sono stata ovunque e visto tutto e fatto tutto.
Quando si è in viaggio, ricordate che un paese straniero non è progettato per farvi stare comodo. È stato progettato per rendere comodo il proprio popolo.
Viaggiare rende umili. Perché significa sbagliare, e ammettere i propri errori.
Qualunque viaggio non vale nemmeno i soldi del biglietto se non ci si mette nelle condizioni di percepire le relazioni nascoste sotto la superficie delle cose.
Visitare un posto sconosciuto è come camminare segnando i punti positivi e quelli negativi di quei luoghi. Ogni volta che il cuore del viaggiatore viene scosso lui segna un punto. Quindi se i punti positivi sono più di quelli negativi, il viaggiatore ritorna ancora...