La fiducia, cioè, è la misura delle nostre aspettative nei confronti dei comportamenti degli altri.
La paura di perdere la reputazione era un deterrente potente rispetto alla tentazione di violare le regole, quando sulla reputazione veniva costruita una vita, oltre che la carriera.
Fidarsi di qualcuno è come tenere dell'acqua nelle mani chiuse a coppa: è facile perderla irrimediabilmente.
Contate più su chi vi promette un servigio per odio verso un altro, che su chi ve lo promette per amicizia verso di voi.
Essere giovani vuol dire avere fiducia in uno scopo. Senza scopo uno è già vecchio.
La fiducia in Dio non si comunica a forza di argomentazioni che, volendo convincere a tutti i costi, suscitino un'inquietudine, vedi anche una paura. E' dapprima nel cuore, nelle profondità di se stesso, che è accolta una chiamata del Vangelo.
Solo chi ha fede in se stesso può essere fedele agli altri.
Un incontro è un accesso di fiducia.
La fiducia in me stesso, nelle mie qualità, in quello che posso fare, mi accompagna durante la settimana e durante l'anno.
Quanto più uno ha fiducia in sé, quanto più è armato di virtù e di saggezza, in modo da non aver bisogno di nessuno e da considerare ogni suo bene un fatto interiore, tanto più eccelle nel cercare e nel coltivare le amicizie.
Il cameratismo e la fiducia emergeranno naturalmente quando la disciplina e gli alti standard saranno rafforzati.
Non fidarti di nessuno, poichè i giuramenti sono pagliuzze e la fede degli uomini è di pasta frolla, e "tieni duro" è il solo cane che valga qualche cosa.
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