Chi vuol morire, o vincere, raramente è vinto.— Pierre Corneille
Chi vuol morire, o vincere, raramente è vinto.
Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la cenere.
Un beneficio perde grazia a dargli troppa pubblicità; chi vuole che sia ricordato, deve dimenticarlo per primo.
Chi si espone al pericolo vi vuol trovare la sua perdita.
Un po' di durezza sta bene alle anime grandi.
Morire per la patria non è una triste sorte, è conquistare l'immortalità con una bella morte.
Non vinci la guerra dando la vita per il tuo paese, la vinci facendo in modo che altri figli di puttana diano la loro.
Stiamo vivendo un'epoca tremenda, in cui pare che abbia trionfato l'ateismo, ossia il demonio.
L'importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria ma la certezza di essersi battuti bene.
Il valore delle operazioni militari risiede nella vittoria, non nel temporeggiare.
Quando domani ci accorgeremo che non ritorna mai più niente, ma finalmente accetteremo il fatto come una vittoria.
Presenza d'animo e valore nelle avversità, valgono a conquistare la vittoria più di un esercito.
Una vittoria sanguinosa e completa ha spesso fruttato poco più che il possesso di un campo e la perdita di diecimila uomini è stata spesso sufficiente a distruggere, in una singola giornata, il lavoro di anni.
Volendo abbattere il nemico, dobbiamo commisurare il nostro sforzo alla sua capacità di resistenza; questa si esprime mediante un prodotto i cui fattori inseparabili sono: la grandezza dei mezzi disponibili e la forza della volontà.
Solo valutando tutto esattamente si può vincere, con cattive valutazioni si perde. Quanto esigue sono le probabilità di vittoria di chi non fa alcun calcolo!
Vincere non è importante: è la sola cosa che conti.