Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.— Adolf Hitler
Al vincitore nessuno chiederà mai conto di quello che ha fatto.
Non si deve giudicare il discorso d'un uomo di stato al suo popolo dall'impressione che esso produce su un professore d'università, ma dall'effetto che esercita sul popolo. E questo soltanto dà il criterio della genialità dell'oratore.
Non solo l'uomo vive per servire ideali superiori ma questi stessi ideali danno la premessa della sua esistenza come uomo.
Al vincitore non si chiederà se abbia raccontato o no la verità. Nei preparativi e nell'inizio di una guerra non è il fatto di avere ragione che conta ma la vittoria.
Fedeltà, abnegazione, taciturnità sono virtù di cui un grande popolo ha necessità: l'insegnarle e il perfezionarle nella scuola è più importante di molte cose che oggi riempiono i nostri programmi scolastici.
Chi vuole vivere deve lottare. Chi si rifiuta di combattere in un mondo di eterno conflitto, non merita di vivere.
Dà ottimi risultati intraprendere le cose serie con spirito sportivo... Ho perso diverse tornate? Bene, ma, se persevero, alla fine vincerò.
Con il talento si vincono le partite, ma è con il lavoro di squadra e l'intelligenza che si vincono i campionati.
L'animo preferisce la vittoria alla pace.
A volte il vincitore è semplicemente un sognatore che non ha mai mollato.
Rimanendo equanime nella felicità e nel dolore, nel guadagno e nella perdita, nella vittoria e nella sconfitta, affronta la battaglia della vita. Così non commetterai peccato.
Accettate le sfide se volete provare l'euforia e il gusto della vittoria.
Il momento della vittoria è troppo breve perché si debba vivere per quello e per nient'altro.
Vi è una qualità che dobbiamo possedere per vincere la corsa: la chiarezza di intenti, la conoscenza di ciò che si desidera e il desiderio ardente di possederlo.
Se vi è vittoria nello sconfiggere il nemico se ne ha una maggiore quando l'uomo vince se stesso.
La pace ha le sue vittorie, non meno celebri di quelle della guerra.