Chi è vincente ora sembrerà sempre invincibile.— George Orwell
Chi è vincente ora sembrerà sempre invincibile.
Noi siamo impegnati in un gioco che non possiamo vincere. Alcuni fallimenti sono migliori di altri, questo è tutto.
Il fine di uno scherzo non è quello di degradare l'essere umano ma di ricordargli che è già degradato.
Mettete un pacifista a lavorare in una fabbrica di bombe e in due mesi egli avrà ideato un nuovo tipo di bomba.
Non rifletté, scientemente, che la soluzione della propria difficoltà consisteva delll'ammettere il fatto che non c'era soluzione.
A un membro del Partito non è consentito spostarsi di un millimetro dalla linea fissata, neanche in questioni del tutto irrilevanti.
Il fascismo dei vincitori è niente in confronto al fascismo dei vinti.
Non è cosa che gli uomini nel vivere del mondo debbino piú desiderare e che sia piú gloriosa, che vedersi el suo inimico prostrato in terra ed a sua discrezione; e questa gloria la raddoppia chi la usa bene, cioè con lo adoperare la clemenzia, e col bastargli d'avere vinto.
Volendo abbattere il nemico, dobbiamo commisurare il nostro sforzo alla sua capacità di resistenza; questa si esprime mediante un prodotto i cui fattori inseparabili sono: la grandezza dei mezzi disponibili e la forza della volontà.
Stiamo vivendo un'epoca tremenda, in cui pare che abbia trionfato l'ateismo, ossia il demonio.
La forza conquista tutto, ma le sue vittorie hanno vita breve.
Quel che importa non è la nostra vittoria, bensì la nostra resistenza.
Migliore e più sicura è una pace certa di una vittoria solo sperata.
Non c'è nessun metodo che garantisca la vittoria: ci sono solo errori da non commettere.
Se domani, dopo la vittoria di stanotte, contemplandoti nudo allo specchio scoprirai un secondo paio di testicoli, che il tuo cuore non si gonfi di orgoglio, figlio mio, vuol semplicemente dire che ti stanno inculando.
Vincere non è importante: è la sola cosa che conti.