Dopo aver mentito occorre buona memoria.
Il fuoco che sembra spento spesso dorme sotto la cenere.
Tutti i mali sono uguali quando sono estremi.
Chi perdona facilmente invita all'offesa.
A raccontare i propri mali, spesso vi si porta sollievo.
Il mentitore è sempre un piccolo tattico, mentre chi evita di mentire segue una strategia.
Quando si ha abbastanza immaginazione per addurre delle testimonianze in appoggio a una menzogna, tanto vale dire subito la verità.
Chi non intraprende più lo sforzo di mentire al suo prossimo, lo offende.
La menzogna è un omaggio alla verità come l'ipocrisia è un omaggio alla virtù.
C'è chi non è capace di mentire. Io invece sì, ma non lo faccio. I miei principi sono più elevati e nobili.
La menzogna è pesante, chi ne abusa può trovarsela al piede come una palla di piombo.
Le menzogne sono sempre state considerate dei necessari e legittimi strumenti non solo del mestiere del politico o del demagogo, ma anche di quello dello statista.
Mentire con garbo è un'arte, dire la verità è agire secondo natura.
C'è una specie di rispetto e di deferenza nel mentire. Ogni volta che mentiamo a qualcuno, gli facciamo il complimento di riconoscere la sua superiorità.
La verità esiste, non s'inventa che la menzogna.