Con me nel carcer nero ragiona il prigioniero; si scorda gli affanni e pene, e al suon di sue catene cantando va talor.
— Pietro Metastasio
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La nostra interpretazione
La frase di Pietro Metastasio evoca un contesto in cui la prigione non è solo una punizione fisica, ma anche uno spazio che consente al cuore e alla mente dell'uomo imprigionato di trovare rifugio nell'arte. Attraverso l'introspezione poetica del detenuto, Metastasio sottolinea come la musica o il canto possano fungere da mezzo per liberare temporaneamente lo spirito dalla sofferenza e dallo stato di catene materiali che imprigionano il corpo. Queste parole invocano un'immagine della prigione non solo come luogo di pena, ma anche come scenario dove la riflessione filosofica può avvenire liberandosi dalle pesanti pietre del carcere attraverso l'espressione artistica e musicale.
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